Siracusa: i 5 luoghi da non perdere - PURA VIDA BAROCCA

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Siracusa: i 5 luoghi da non perdere

1 - Apollonion
L’Apollonion  accoglie i visitatori proprio all’ingresso di Ortigia, come 2500 anni fa. Il suo architetto Kleomene rimase talmente orgoglioso dell’opera realizzata che volle incidere il suo nome sullo zoccolo dell’edificio. Il tempio di Apollo era un periptero con 6 colonne sui lati corti e 17 sui lati lunghi, di cui rimangono due colonne superstiti, ancora con il loro capitello dorico. Costruito nel VI sec a.C., venne rimaneggiato più volte per divenire basilica con i bizantini, moschea con gli arabi e, infine, tornare alle forme originarie solo negli anni ’30, quando però gran parte dello scempio era già avvenuto. Da lì basta proseguire per corso Matteotti, sull’antico percorso che collegava l’Apollonion all’Athenaion in una sorta di via sacra che porta fino alla piazza del Duomo.

2 – Fontana della Dea Artemide
Si passa per piazza Archimede, occupata dalla maestosa fontana della dea Artemide, intenta a proteggere la ninfa Aretusa dalla corte insistente di Alfeo. Qui convergono le principali vie di Ortigia, la via della Maestranza e via Roma, tutte da assaporare lentamente. Ma per il momento si prosegue a destra, e attraverso un intrigo di vicoli denso di emozioni, ecco da via Landolina dipanarsi all’improvviso lo scenario suggestivo di una piazza lastricata di pietra bianca che riluce ad ogni ora del giorno, la piazza ovaleggiante più bella di Sicilia, ove si ammirano le meraviglie del Duomo, della chiesa di Santa Lucia alla Badia, della Curia, del palazzo Vermezio e del Palazzo Beneventano del Bosco. Siamo nell’antica agorà di Siracusa, proprio sulla sommità dell’isola, su quel terrazzo naturale che era ben visibile dal mare, e da cui lo scudo d’oro collocato nel timpano del tempio di Atena era avvistato dai tutti naviganti appena entrati in porto.

3 - Cattedrale
Lo scudo e la statua di Atena non ci sono più, ma il tempio è ancora lì, costruito 2400 anni fa dal tiranno Gelone, con le sue pregevoli colonne ancora intatte, anche se ingabbiate nella Cattedrale, anche se trasformato in quella straordinaria combinazione di tempio pagano e basilica cristiana voluta dai bizantini nel VII secolo e, giunta fino a noi attraverso i ritocchi di età medievale e barocca. La Cattedrale di Siracusa racchiude, dunque, due anime: all’esterno la facciata barocca progettata da Andrea Palma, con le statue di Ignazio Marabitti; all’interno, il tempio classico della dea Athena. Basta salire pochi gradini per fare un salto strepitoso nel passato e, dalla facciata settecentesca, retrocedere fino al V sec a.C. ed entrare direttamente nella cella dell’antico Athenaion, oggi navata centrale della Cattedrale, ma ancora lì in tutta la semplicità e la bellezza dell’architettura greca e nelle granitiche colonne scanalate del tempio dorico. Qui li collocarono i Siracusani dopo la vittoria sui cartaginesi ad Himera nel 480 a.C., qui li ritroviamo intatte, a fare il paio con le colonne corinzie della facciata, in una commistione che non toglie bellezza all’edificio, ma ne racconta tutta la stratificazione storica.

4 – Tempio di Artemide
Appena usciti dalla chiesa ci si può recare nel palazzo che lo affianca sulla via Minerva, l’edificio seicentesco di Palazzo Vermexio, oggi sede del Municipio, nei cui sotterranei si trovano le strutture di fondazione del tempio di Artemide, un grandioso tempio ionico del VI sec. a.C., citato dalle fonti come Artemiseion.

5 – Castel Maniace
Infine, si può chiudere la passeggiata con la visita di uno dei più suggestivi castelli di Sicilia, quel Castel Maniace voluto da Federico II sul luogo in cui probabilmente vi era stata una battaglia vinta dal condottiero bizantino Giorgio Maniace, proprio nell’estremità dell’isola. La poderosa struttura quadrangolare con le quattro torri circolari conserva ancora tutto il fascino del maniero medievale, anche se oggi ospita importanti eventi culturali.
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